Il problema del traffico fa di nuovo capolino con le notizie provenienti in particolare dalle grandi città come Roma, Milano e Napoli, ove i livelli troppo alti di smog hanno costretto le rispettive amministrazioni a decretare il blocco del traffico per alcuni giorni, sperando che possano bastare a far abbassare indici ritenuti troppo pericolosi per la salute dei cittadini.
Un problema, quello del traffico, che torna periodicamente ad affacciarsi alle cronache, andandosi ad intrecciare con un altro motivo ricorrente, quello delle cattive infrastrutture. In effetti il nostro paese manca molto spesso di strade, ferrovie e altre opere che potrebbero portare un sollievo a rotte troppo congestionate, spostando allo stesso tempo una parte della circolazione verso quelle meno affollate ed eliminare in tal modo strozzature spesso evidenti e come tali segnalate da anni.
Link alla pagina istituzionale del Comune di Roma per il Dipartimento Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana, per i Lavori Pubbici
Un tema che peraltro ormai da un paio di decenni torna di moda all’interno di un mondo politico che, però, dopo aver individuato il problema non sembra altrettanto capace di indicare le soluzioni migliori. Come dimostra del resto il fatto che le nuove infrastrutture ferroviarie non vengano affidate dopo regolare gara d’appalto, ma tramite trattativa privata. Un problema acuito dal fatto che lo Stato paga molto spesso a piè di lista, una consuetudine che si è tradotta con il tempo in una vera e propria esplosione dei costi.
Basti pensare al riguardo che la CGIA di Mestre ha calcolato che per fare le infrastrutture ritenute strategiche dal governo Monti, ovvero nel periodo 2013-15, soltanto la corruzione andrebbe a generare un rincaro del 40%, tale da tradursi in circa 94 miliardi di euro in più rispetto a quanto inizialmente previsto.
Se non bastasse questo dato, basterebbe poi ricordare quanto emerso da un’indagine condotta dall’Avcp (Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture), nel corso del 2008, dalla quale è emerso che nel nostro Paese il costo medio per un chilometro di autostrada raddoppia nei confronti della Spagna. Ancora più drammatico il dato derivante da un report di RFI (Rete Ferroviaria Italiana), il quale testimonia come un chilometro di rete ferroviaria alle nostre latitudini viene a costare il triplo di quanto invece viene speso in Paesi come Spagna o Francia.
Peraltro nel caso delle strade l’affidamento degli appalti dopo espletamento delle gare non ha prodotto risultati migliori, poiché il meccanismo dei ribassi eccessivi è andato a mixarsi con la presenza di costruttori disonesti e l’assenza di controlli adeguati.
Il risultato di questa micidiale miscela è sotto gli occhi di tutti e oggi l’Italia paga un salato dazio alla presenza di cattive infrastrutture che non possono risolvere il problema del traffico.