Il maggiore problema di queste settimane, come riportano anche alcuni giornali riguardante i cantieri di Roma in particolare nel quadrate SUD della Città e nell’ecosistema di rivendita materiali edili in particolare localizzato nelle aree Magliana e Laurentina, è l’approvvigionamento delle mascherine, che ricordiamo, per essere efficaci devono essere quelle denominate FFP2 e FFP3 che riportano un livello di protezione rispettivamente del 94% e del 98%.
Le mascherine, dopo essere state indossate, non possono essere riutilizzate e vanno smaltite secondo adeguate procedure, per cui diventa indispensabile un rifornimento costante.
Dovendo scegliere, e meglio optare per un utilizzo prolungato del dispositivo rispetto ad un riutilizzo dello stesso.
Anche se ciò risolverà solo in parte l’esigenza Edilizia e nello specifico cantieristica, per sopperire alla mancanza di dispositivi molte aziende tessili italiane ed europee stanno riconvertendo la loro produzione ed il governo sta incentivando, tramite agevolazione, questo processo. In Gazzetta Ufficiale è possibile trovare, infatti, il bando “Cura Italia Incentivi” che contiene alcuni incentivi con cui è possibile “Ampliare e/o riconvertire l’attività finalizzandola alla produzione di dispositivi medici e/o di dispositivi di protezione individuale (occhiali protettivi o visiere, mascherine, guanti ecc..)”.
È, infine, notizia degli ultimi giorni l’intento solidaristico di Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) di demandare alla Cassa Edile l’acquisto delle mascherine idonee da distribuire a tutti i lavoratori edili.