Fin da bambini, ad ognuno di noi è stato detto che pur nell’immensa moltitudine delle personalità umane, in grado con la loro diversità di renderci unici, è presente in ogni persona sulla terra un talento naturale.
Qualcosa cioè che, senza giustificazioni razionali, ci riesce spontaneamente meglio degli altri rendendoci fieri delle nostre capacità.
Certo la ricerca di questo talento può essere ardua, vista la vastità del sapere e delle attività in cui l’uomo si è impegnato nel corso del tempo, ma va detto che risulta sicuramente meno arduo individuare talenti di stampo scientifico o matematico.
L’abilità di operare con lo strumento della logica è infatti spesso lampante ed in grado di saltare subito agli occhi, soprattutto in una società così improntata alla ricerca dell’utile e dei fatti, mentre un talento in ambito artistico (parlando ad esempio di letteratura, arte o teatro) è per sua natura più sfumato e meno riconoscibile.
Basti pensare, ad esempio, alle biografie senza traccia di alcun successo di moltissimi scrittori e pittori, oggi ritenuti veri e propri geni nel loro settore.
Ma forse, a ben pensarci, è proprio questa indefinitezza del talento artistico a renderlo così unico e necessario.
L’arte, in tutte le sue forme che vanno dalla scrittura alla recitazione, non ha confini determinati da dati insuperabili e rappresenta quanto di più profondo risiede nell’animo umano.
La penna di Dickens si scagliava contro una società indifferente ai mali causati nelle classi sociali più basse a causa della propria condotta e così come lui numerosi artisti nel corso dei secoli hanno posto le basi per il cambiamento, così desiderato ma così difficile da raggiungere.
Ciò è la prova lampante che è quindi dall’arte che nasce la protesta, dall’arte nasce l’opportunità di cambiare le cose e nell’arte si fonda la speranza di far crescere le basi per un futuro migliore.
Link ai Bandi Informagiovani del Comune di Roma